“La parrocchia – Chiesa che vive tra le case degli uomini – continua a essere il luogo fondamentale per la comunicazione del Vangelo e la formazione della coscienza credente; rappresenta nel territorio il riferimento immediato per l’educazione e la vita cristiana a un livello accessibile a tutti; favorisce lo scambio e il confronto tra le diverse generazioni; dialoga con le istituzioni locali e costruisce alleanze educative per servire l’uomo” (EVBV 41).
Per noi Figlie dell’Oratorio la Parrocchia “è il luogo privilegiato della nostra testimonianza di vita consacrata e della nostra collaborazione pastorale” (Cost. 59 §1). Questa missione ci è stata consegnata come nostro specifico da San Vincenzo Grossi, il quale così diceva alle prime suore: “Amate la Chiesa con tutta la vostra volontà, con tutto il vostro cuore, con tutte le vostre forze… Aiutatela con l’offrirvi vittime per lei, col farvi sante”.
Per don Vincenzo, amare e servire la Chiesa concretamente era “farsi tutto a tutti” in spirito di comunione, vivendo la paternità con i fedeli, aprendo il cuore ad ogni persona specie se in difficoltà.
Nella Parrocchia, “secondo le nostre possibilità e il mandato del Parroco, ci rendiamo disponibili per quelle forme di apostolato particolarmente in sintonia con il nostro Carisma: la catechesi, la formazione, l’animazione della preghiera, i ministeri specifici della liturgia, il servizio caritativo” (Cost. 59 §1).
Nella Parrocchia, sia noi che i fedeli, abbiamo la possibilità di riscoprire e fare sempre più nostra la vocazione battesimale che ci inserisce in Cristo e nella sua missione e ci fa come Lui profeti, sacerdoti e re. Possiamo esprimere questo nei tre ambiti della Parrocchia: la catechesi, la liturgia e la carità.
La catechesi
“La catechesi, primo atto educativo della Chiesa nell’ambito della sua missione evangelizzatrice, accompagna la crescita del cristiano dall’infanzia all’età adulta e ha come sua specifica finalità «non solo di trasmettere i contenuti della fede, ma di educare la ‘mentalità di fede’, di iniziare alla vita ecclesiale, di integrare fede e vita». Per questo la catechesi sostiene in modo continuativo la vita dei cristiani e in particolare gli adulti, perché siano educatori e testimoni per le nuove generazioni” (EVBV 39).
“I parroci devono predicare la Parola di Dio a tutti i fedeli, perché essi radicati nella fede, nella speranza e nella carità, crescano in Cristo (…) Con una istruzione catechistica appropriata all’età di ciascuno, devono condurre i fedeli alla piena conoscenza del mistero della salvezza” (San Vincenzo Grossi).
La liturgia
“La liturgia è scuola permanente di formazione attorno al Signore risorto, «luogo educativo e rivelativo» in cui la fede prende forma e viene trasmessa. Nella celebrazione liturgica il cristiano impara a «gustare com’è buono il Signore» (…) «fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo» (Ef 4,13). Tra le numerose azioni svolte dalla parrocchia, «nessuna è tanto vitale o formativa della comunità quanto la celebrazione domenicale del giorno del Signore e della sua Eucaristia»“ (Cfr. EVBV 39).
Le Figlie dell’Oratorio “vivono della vita della Parrocchia in cui si trovano e partecipano a tutte le funzioni religiose al pari di qualsiasi fedele” (Costituzioni 1901); partecipano attivamente e devotamente alla Liturgia della Chiesa, mediante la quale entrano nell’opera della salvezza; rinnovano l’offerta della loro vita; associano la loro voce a quella della Chiesa (Cfr. C 33-34).
La carità
“La carità educa il cuore dei fedeli e svela agli occhi di tutti il volto di una comunità che testimonia la comunione, si apre al servizio, si mette alla scuola dei poveri e degli ultimi, impara a riconoscere la presenza di Dio nell’affamato e nell’assetato, nello straniero e nel carcerato, nell’ammalato e in ogni bisognoso. La comunità cristiana è pronta ad accogliere e valorizzare ogni persona, anche quelle che vivono in stato di disabilità o svantaggio. Per questo vanno incentivate proposte educative e percorsi di volontariato adeguati all’età e alla condizione delle persone, mediante l’azione della Caritas e delle altre realtà ecclesiali che operano in questo ambito, anche a fianco dei missionari” (EVBV 39).
Attraverso la vita spirituale e la liturgia alimentiamo “la carità da esprimere nell’apostolato” (Cfr. C 32). L’amore per Dio, testimoniava Madre Ledovina, “si traduceva in don Vincenzo in ardente carità e desiderio di salvezza per le persone a lui affidate. La partecipazione alla missione redentrice di Cristo, cuore dello spirito di riparazione, spingeva don Vincenzo ad una instancabile sollecitudine nel ministero pastorale ad immagine del Buon Pastore che dà la vita per il suo gregge”.
L’Oratorio
Nell’Oratorio, espressione pedagogica della Parrocchia, operiamo per l’educazione dei ragazzi e dei giovani: ci proponiamo di essere figure di riferimento che accompagnano ed orientano il loro cammino di crescita umana, cristiana e vocazionale.
Oggi c’è un crescente interesse nei confronti dell’Oratorio da parte delle comunità parrocchiali e della società civile, quale risposta concreta alle complesse sfide educative delle nuove generazioni.
L’idea dell’Oratorio è così geniale che ha potuto attraversare epoche, luoghi, situazioni molto diverse, grazie all’opera di alcuni Santi, tra cui San Filippo Neri e San Vincenzo Grossi.
Don Vincenzo, quale parroco, per educare la gioventù, si ispirò a San Filippo Neri, il quale pensò all’Oratorio come “un luogo d’incontro gioioso, una palestra di formazione, un centro di irradiazione dell’arte” (San Giovanni Paolo II).
Luogo privilegiato del nostro apostolato, l’Oratorio:
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