Vittoria Squintani, il seme fecondo

Tra le ragazze che ricorrevano alla direzione spirituale di don Vincenzo Grossi spicca Vittoria Squintani, nata a Pizzighettone il 22 luglio 1847, che lui conobbe quand’era ancora parroco a Regona.

Mentre lui si rendeva sempre più conto delle fragili situazioni in cui si trovavano i giovani delle campagne, iniziò a comprendere, allo stesso tempo, le miserie cui andavano incontro i suoi confratelli nel sacerdozio.

Vittoria morì il 9 aprile 1877 a poco meno di vent’anni, ma aveva vissuto impegnandosi in parrocchia a favore della gioventù e offrendo la sua vita per la Chiesa e per i sacerdoti. Don Vincenzo ne rimase profondamente colpito, trovando per mezzo di lei il modo per concretizzare l’intuizione che aveva formulato.

«Vittoria Squintani, sarebbe stata, come mi disse il nostro Fondatore, una sua prima cooperatrice nell’effettuare il disegno di fondazione dell’Istituto nostro, se il Signore non l’avesse chiamata a sé; di lei si sa, con certezza, che si offrì Vittima al Signore e per la Chiesa e per i Sacerdoti e solo dopo un anno, il Signore accettò il suo sacrificio, chiamandola a sé ancora giovane, primo seme fecondo del nascituro Istituto»  (dalle lettere circolari di madre Ledovina Scaglioni)